“New Amsterdam” (1980)

New Amsterdam, come da titolo, è una canzone dedicata a New York:  tra la fine degli anni settanta e primi anni ottanta Costello – quando suona con gli Attractions negli USA – è travolto dai ritmi della Grande Mela vivendo “una vita che è quasi un suicidio”. Il testo del brano , giocando con le parole, arriva a disegnare la  sensazione di spericolata e opprimente confusione newyorkese vissuta dal musicista inglese : “finché non schiaccerò il freno per liberarmi dalle sue grinfie”. Nella strofa finale, a chiusura di canzone, trova poi spazio una riflessione di carattere personale : la vita ai due lati opposti del mondo – Inghilterra e USA – viene messa a confronto, vengono citati “i vecchi tempi a Liverpool” dove Costello ha vissuto con la madre; Londra (la sua casa attuale) dove non sono sembra sentirsi a casa e gli Stati Uniti (“the other side”) con la sua gente trasparente.

“Possession” (1980)

Possession è una piccola canzone pop, come tutti i brani raccolti in Get Happy! (1980): pezzi dalla durata breve – in questo caso due minuti scarsi – con un forte senso della melodia. È stata scritta in un batter d’occhio, nell’attimo fuggente, tra un piccolo bar e lo studio durante le registrazioni del disco in Olanda: Costello, ubriaco fradicio ed infatuato di una cameriera, durante il viaggio in taxi (dal caffè allo studio) nella propria mente dà forma alla canzone :“Un’altra composizione (o decomposizione) scritta da ubriaco. In fuga da un studio olandese intelligentemente isolato, abbiamo cercato l’eccitazione in un piccolo bar. Come previsto comincia ad “innamorarmi” di una cameriera ma sono stato preso di forza per ritornare a lavorare prima che il guaio iniziasse. Ho cominciato le mie proteste per il desiderio in taxi, e sebbene altri pensieri foschi venissero alla mente, la canzone era “completa” prima di raggiungere lo studio. Naturalmente l’abbiamo registrata subito e con un gesto letterale, infantilmente, ho insistito per suonare l’organo (molto male)” ( Girls Girls Girls liner notes, 1989)

“High Fidelity” (1980)

“Come ho scritto nel mio libro è “una canzone triste e amareggiata, in cui una coppia si ritrova in due posti diversi con i rispettivi amanti e uno dei due è ancora irrazionalmente convinto che l’impegno che si sono presi riuscirà a fargli superare la reciproca infedeltà”. La ferocia della musica è reale. Altre canzoni come Lip Service (su This Year’s Model) e Mystery Dance (su My Aim Is True) sono idee buttate lì intorno a un ritornello.